Ju

@ju@nugole.it

Nuovo profilo, nuova istanza (mia!), nuovo software (snac - e come dargli torto).

Che dire: mi ri-presento.

Ho scoperto che è meglio chiarire subito le cose: non sono una persona buona.
Non sono neanche una persona cattiva, credo.
Sono, cerco di essere, una persona [piena di contraddizioni però] razionale.

Mi interessano un sacco di cose, l'universo scibile in realtà.
In genere parlo di: poesia, politica, gatti, storia, giardinaggio, uncinetto, montagne, informatica, fantasy, fantascienza... non necessariamente in quest'ordine. Va un po' a periodi.

Mi capita spesso di mettere in discussione opinioni comunemente accettate, questo in genere mi rende antipaticə.
Non sopporto gli slogan.
Non sopporto chi imbroglia sulle premesse di un ragionamento per farlo apparire sensato.
Non sopporto i fanatismi e i fanatici.


Immagine del profilouna coccinella che ho fotografato in giardino
Bannerun primo piano di prati e boschetti, sullo sfondo delle montagne con boschi più selvaggi e rocce. Le montagne in fondo sono blu per la distanza. Il cielo è azzurro pallido, un po' afoso.

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@ju@nugole.it

Siccome la festa della mamma è alle porte scrivo una cosa sulla mamma.
Una storia di avvertimento diciamo.
Mia mamma non ha mai voluto una figliə.

Quando unə figliə è arrivatə quello che ha cercato di farne è stato un oggetto da esposizione: una cosa da mostrare perché le dicessero che era una brava mamma.
Perché lo scopo di mia mamma è sempre che una qualche figura di autorità le dica che è brava, meglio se più volte al giorno.
Inutile dire che come cosa da esposizione non ho un gran talento.

D'altro canto questa cosa da esposizione chiamata figliə presentava dei rischi: crescendo avrebbe potuto diventare competizione.

Ne è risultata un'educazione schizopatica in cui io avevo l'obbligo di eccellere in tutto ma il divieto più assoluto di diventare una persona adulta. I miei successi dovevano dare luce a lei, non metterla in secondo piano.
(Per spiegare l'estensione di questa cosa: quando hanno cominciato a crescermi le tette mi ha portato dal pediatra per cercare di capire che malattia fosse. Dopo di che qualsiasi cambiamento del mio corpo è stato etichettato come: grasso. Mancanza di forza di volontà. Disobbedienza.)

Va ben, è andata così.
Ho trovato uno spazio per crescere lontano da lei.
Ma i processi mentali imparati da bambini rimangono nella testa e sono molto molto difficili da cambiare. L'istinto di nascondere il fatto che esisto come persona adulta è ancora fortissimo a 50 anni.

Fare la mamma è una roba complicata, credo. Non ne ho idea eh, non lo sono mai statə, ma penso si possa fare meglio di così.

Buona festa eccetera...